lunedì 1 giugno 2020

Step #25 - Epilogo

Step dopo step, siamo giunti all'epilogo del nostro percorso all'interno del mondo del distillare, ed è dunque arrivato il momento di effettuare un resoconto del lavoro svolto finora. Il nostro viaggio è partito naturalmente dall'analisi di definizione ed etimologia del verbo sotto esame e dalla sua traduzione in altre importanti lingue del mondo, il che ci ha consentito di entrare in confidenza con le tematiche trattate, di provare ad immaginare una storia che potesse delineare l'origine del protagonista del nostro blog e di definire il suo utilizzo all'interno della mitologia. Successivamente abbiamo analizzato l'utilizzo del verbo distillare e della distillazione in diverse forme d'arte, come la letteratura (nel racconto di H.C. Andersen e nelle parole di Primo Levi), la poesia (nella Commedia di Dante Alighieri), la pittura (nel dipinto di J. Wright of Derby) e il cinema. Abbiamo dunque trattato in modo approfondito la storia e l'evoluzione della distillazione attraverso le varie epoche storiche, partendo dagli albori del Mondo Antico, passando per il Medioevo e l'Età Moderna, fino ad arrivare alle numerose innovazioni del Settecento e soprattutto dell'Ottocento e del Novecento, dove grazie alle macchine e alle migliorie tecniche nate dalla Rivoluzione Industriale, avviene lo sviluppo della distillazione industriale e la genesi dell'industria petrolifera e petrolchimica, ancora oggi uno dei comparti più importanti a livello produttivo ed economico. Questa accurata analisi ci ha permesso: di stabilire un collegamento tra la distillazione e una delle discipline scientifiche più importanti in assoluto, la chimica; di indicare un materiale tipico della distillazione, come il petrolio; di individuare dei protagonisti assoluti del distillare, come Avicenna e Rhazes, due dei più importanti scienziati del mondo Arabo; di analizzare alcuni dei brevetti più innovativi della storia della distillazione. Tutto ciò senza trascurare l'impatto del protagonista del nostro blog sulla società contemporanea: abbiamo visto la comparsa della distillazione e dei suoi prodotti all'interno della pubblicità e in alcuni (gravi) fatti di cronaca, oltre che il ruolo fondamentale ricoperto proprio dalla distillazione nella lotta alla pandemia da Covid-19. Avviandoci verso la conclusione del nostro percorso, abbiamo stilato un abbecedario e una mappa concettuale del distillare. Abbiamo inoltre volto lo sguardo al futuro, provando ad immaginare (con molta fantasia) cosa accadrà al mondo della distillazione nei prossimi anni.
Senza dubbio questo blog ha costituito una sfida impegnativa e al tempo stesso affascinante: cercare di raccontare e rendere giustizia al vastissimo repertorio tecnico e storico relativo al distillare ha presentato diverse asperità, ma è stato certamente gratificante e ci ha permesso di conoscere una grande quantità di nuove nozioni, che sicuramente torneranno utili in futuro. Nella speranza che il lavoro possa risultare gradevole anche alla componente più importante del blog, i lettori, non possiamo far altro che ringraziare e salutare affettuosamente chi ha deciso e chi deciderà di consultare questa raccolta di riflessioni.

A presto,

Domenico Orsino

sabato 30 maggio 2020

Step #24 - Mappa concettuale

(cliccare per ingrandire)


Domenico Orsino

Step #23 - Una promozione di prodotto

Proviamo ora ad immaginare un volantino pubblicitario per l'improbabile macchina del post precedente



Domenico Orsino

Step #22 - Un'invenzione futura

Al giorno d'oggi viviamo in un mondo caratterizzato da ritmi sempre più frenetici, in cui il tempo ha più valore del denaro ed è scandito dalle innumerevoli scadenze che ognuno di noi si trova a dover rispettare. Proprio da questo aspetto parte la nostra riflessione: ogni ambito della vita quotidiana è continuamente mutato dalle diverse innovazioni volte a diminuire le tempistiche di una determinata operazione, e il distillare non fa alcuna eccezione. Pertanto abbiamo provato a fantasticare sulle possibili (e impossibili) invenzioni che in un futuro possano rivoluzionare la distillazione e conseguente raffinazione del petrolio. Come abbiamo visto, il comparto petrolifero è di vitale importanza per il sostentamento dei numerosi bisogni della società contemporanea, e la sua organizzazione prevede uno sforzo logistico non indifferente: il petrolio deve essere innanzitutto estratto e successivamente condotto nelle raffinerie dove, attraverso la distillazione, è trasformato in prodotto finito. Proviamo dunque a tagliare metà di questo lungo e laborioso processo, eliminando la componente legata al trasporto e immaginando un gigantesco complesso in cui avviene contemporaneamente l'estrazione e la raffinazione del petrolio, tramite una macchina che è sostanzialmente l'unione di una pompa di estrazione e di una colonna di frazionamento, che consente di ottenere direttamente un prodotto già raffinato e pronto per la distribuzione sul mercato, come la benzina, con il contestuale risparmio di innumerevoli ore di lavoro.


Domenico Orsino

venerdì 29 maggio 2020

Step #21 - Un brevetto

Il brevetto è un attestato che conferisce al titolare un diritto esclusivo di sfruttamento di una determinata invenzione in un periodo ben determinato. La storia di questi importanti documenti pone le proprie radici nel mondo antico: il primo brevetto di cui si hanno notizie risale infatti all'Antica Grecia. Successivamente, nel Medioevo fino all'Età Moderna, ogni Stato adottò modalità differenti per il rilascio dei brevetti, senza comunque stabilire delle norme precise e permanenti al riguardo. Tutto ciò divenne invece necessario nel periodo successivo alla Rivoluzione Industriale, quando la grande quantità di invenzioni e innovazioni impose ai vari Paesi la formazione di un vero e proprio "ufficio brevetti". Tornando al distillare, analizziamo due importanti brevetti risalenti al XIX e al XX secolo, che ben evidenziano l'evoluzione delle innovazioni nel settore della distillazione.
Il primo brevetto, rilasciato dallo United States Patent Office il 23 giugno del 1868, è opera del parigino D. F. Savalle, intitolato Improved apparatus for distilling.



Il brevetto di D. F. Savalle

Il prototipo ideato da Savalle ebbe grande diffusione all'inizio del XX secolo ed è concettualmente alla base di tutti gli apparecchi destinati alla distillazione degli alcolici che seguiranno. Il dispositivo di Savalle è composto da una serie di tronconi sovrapposti che costituiscono ciascuno un piccolo alambicco. Ogni troncone è formato da una cassa metallica, cilindrica o rettangolare, il cui fondo è provvisto di due aperture: una centrale permette ai vapori di salire nell'apparecchio, mentre una laterale assicura lo scolo del liquido. Il riscaldamento è garantito da un generatore di vapore. In questo apparecchio i vapori che escono dal riscaldatore passano in un secondo frangi schiuma dopo l'esaurimento del liquido della colonna. Le schiume tornano successivamente nella colonna e i vapori di alcool vanno al refrigeratore. La sostanza da distillare subisce dunque nella colonna un esaurimento metodico per mezzo del vapore acqueo, fornendo in tal modo una resa in alcool molto considerevole, e con un notevole risparmio di combustibile. La diffusione dell'apparecchio di Savalle, capace di lavorare continuamente e a basso costo, costituisce l'apice dello sviluppo della tecnica produttiva di alcolici, segnando la nascita della grande produzione industriale di distillati.

Il secondo brevetto che andiamo ad analizzare, rilasciato ancora una volta dallo United States Patent Office il 5 ottobre 1929, è opera di William H. Bahlke, per conto della Standard Oil Company e intitolato Distillation of wax materials.


Il brevetto di William H. Bahlke

Come abbiamo visto nei precedenti post, la storia della distillazione nel '900 ha un legame inscindibile con lo sviluppo dell'industria petrolifera e il contestuale utilizzo del petrolio per soddisfare i bisogni di una grande quantità di settori, come quello energetico e quello dei trasporti.
In particolare, l'invenzione di Bahlke assume grande importanza nel comparto petrolchimico, soprattutto per la produzione tramite distillazione delle cere derivate dal petrolio, come la paraffina.
In questo particolare periodo storico si ha lo sviluppo su scala mondiale di questo importante settore della produzione, incentivato anche e soprattutto da apparecchi come quello citato.

Domenico Orsino

Riferimenti:
https://patents.google.com/patent/US79260?oq=savalle
https://patents.google.com/patent/US1921860?oq=distillation



lunedì 25 maggio 2020

Step #20 - Un materiale

Come abbiamo visto, i materiali che sono direttamente o indirettamente collegati al distillare e alla distillazione sono innumerevoli. Tra questi, un ruolo di fondamentale importanza, non soltanto per il protagonista del nostro blog, ma per tutto l'ambito ingegneristico e tecnologico, è ricoperto dal petrolio. Come già appurato nei precedenti post, uno degli aspetti più importanti legati al mondo della distillazione è proprio la raffinazione di quello che è definito oro nero. Allo stato naturale il petrolio (greggio) non ha impieghi pratici, ma dalla sua lavorazione tramite la distillazione è possibile ottenere materiali fondamentali per la vita quotidiana, come ad esempio i combustibili che alimentano la maggior parte dei mezzi di trasporto. Dal punto di vista chimico, il petrolio è un'emulsione di idrocarburi appartenenti alla classe degli alcani (30%), cicloalcani (40%) e idrocarburi aromatici (25%), con acqua e altre impurità nella restante parte. In percentuale, è composto all'85% circa da carbonio, al 13% circa da idrogeno e per il restante 2% da altri elementi, come zolfo, azoto e ossigeno.

Pompe di estrazione di un pozzo petrolifero

L'estrazione del petrolio avviene in seguito ad un'analisi geologica, attraverso la quale è evidenziata la presenza di trappole petrolifere sotto la superficie. A questo punto si realizza un pozzo esplorativo con torri di trivellazione (derrick). In caso di risultati soddisfacenti circa la quantità e la qualità di petrolio presente, si smontano i derrick per installare numerose pompe di estrazione. Una volta estratto, il petrolio è condotto all'interno di vaste raffinerie dove, tramite distillazione frazionata in apposite torri di frazionamento, viene trasformato in numerosi prodotti necessari al settore dei trasporti, all'industria petrolchimica e al comparto energetico.

Schema di funzionamento di una torre di frazionamento

Domenico Orsino

Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Petrolio
https://www.confindustriaenergia.org/petrolio/

Step #19 - Nella scienza applicata

Come abbiamo avuto modo di appurare, il legame che vige tra il distillare e la scienza applicata è inscindibile. La distillazione infatti costituisce uno dei fenomeni maggiormente studiati e analizzati di una delle discipline scientifiche più importanti in assoluto, la chimica.


La chimica ha interessato, anche per motivi pratici derivanti dalle sue applicazioni in ambito tecnologico, tutte le popolazioni dell'umanità fin dai tempi antichi.
Oggetto di studio della chimica sono principalmente:
  • le proprietà dei costituenti della materia (atomi);
  • le proprietà delle entità molecolari, quali ioni e molecole, costituite da singoli atomi o dalla combinazione di più atomi;
  • le proprietà delle specie chimiche;
  • le proprietà dei materiali costituiti da una o più specie chimiche.
Tale studio della materia non è limitato alle sue caratteristiche e alla sua struttura in un dato istante, ma riguarda anche le sue trasformazioni, dette reazioni chimiche. Secondo Antoine-Laurent de Lavoisier, uno dei maggiori esponenti nella storia della disciplina, "nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma", ed è proprio di queste trasformazioni di cui la chimica si occupa, lasciando facilmente intendere l'importanza che questa assume nell'ambito scientifico e in generale nella vita dell'uomo.

Domenico Orsino

Step #18 - Nella cronaca

Come abbiamo visto attraverso i vari post del nostro blog, il distillare e la distillazione trovano ampio spazio nella vita quotidiana dell'uomo, in modo soprattutto positivo, attraverso la grande quantità di prodotti distillati di cui ogni giorno facciamo utilizzo, ma anche, nostro malgrado, in modo negativo: sono numerosi infatti gli eventi di cronaca collegati alla pratica della distillazione, alcuni dei quali hanno avuto purtroppo risvolti tragici. Un esempio è il disastro della raffineria di Milazzo, in Sicilia: il 3 giugno 1993, una violentissima esplosione dovuta ad una perdita di gas nell'impianto "Topping 4" della struttura causò la morte di sette operai, oltre che decine di feriti.

Immagine aerea dei momenti successivi all'esplosione

Il boato dovuto all'esplosione riecheggiò per diversi chilometri, scuotendo la quiete dei paesi situati lungo la costa tirrenica del messinese, mentre fu necessario più di un'ora di intenso lavoro da parte dei Vigili del Fuoco per arginare e domare le fiamme divampate in seguito alla deflagrazione. L'incidente portò nuovamente alla luce i problemi legati alla sicurezza negli impianti di raffinazione petrolifera, questioni che ancora oggi non sono del tutto risolte.

Domenico Orsino

Riferimenti:
https://www.oggimilazzo.it/2012/01/24/1993-quando-la-raffineria-divento-uninferno/
https://it.wikipedia.org/wiki/Disastro_della_raffineria_di_Milazzo

mercoledì 20 maggio 2020

"Saranno famosi"

Come abbiamo avuto modo di appurare, il distillare nel corso dei secoli ha lasciato un'impronta indelebile su molti aspetti della cultura popolare: possiamo infatti incontrare traccia della distillazione e dei suoi prodotti sin dall'antichità, nell'ambito della mitologia, fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui il protagonista del nostro blog figura continuamente nel cinema, nella letteratura e in molti altri settori. Il fascino dei distillati ha colpito ormai chiunque, celebrità comprese: sono numerose infatti le star del mondo dello sport e dello spettacolo che hanno investito molte risorse nella produzione di alcolici distillati. Un esempio è rappresentato dall'attore Ryan Reynolds, uno dei volti più noti di Hollywood, che ormai da diversi anni è proprietario della società che produce il cosiddetto Aviation Gin, uno dei gin più apprezzati del mondo.
Reynolds e una bottiglia del suo Aviation Gin

Nel mondo dello sport, il noto lottatore Conor McGregor è proprietario di una distilleria per la produzione di Irish Whiskey, il Proper Twelve, che gli ha consentito di aumentare in modo considerevole il proprio patrimonio.
McGregor e il suo Proper Twelve

Domenico Orsino

domenica 17 maggio 2020

Step #17 - Un Abbecedario del distillare

A - Alambicco
B - Benzina
C - Colonna (di distillazione)
D - Distillato
E - Evaporazione
F - Frazionamento
G - Grappa
H - Hold up
I - Idromele
L - Liquore
M - Mescal
N - Nafta
O - Oli (essenziali)
P - Petrolio
Q - Q-line
R - Raffineria
S - Sospensione
T - Topping
U - Uva
V - Vapore
Z - Zivania

Domenico Orsino

mercoledì 13 maggio 2020

Step #16 - Un protagonista del distillare

Come abbiamo potuto constatare, la storia del distillare e della distillazione ha origini molto antiche: basti pensare che la nascita, lo sviluppo e la diffusione di tale pratica ha richiesto persino diversi millenni! Nel corso di questo vastissimo lasso temporale, sono innumerevoli le figure il cui nome è stato accostato alla distillazione, che hanno dato in molti casi un contributo di inestimabile valore all'evoluzione della disciplina e degli strumenti per praticarla. In un panorama di questo tipo è senza dubbio difficile individuare un protagonista assoluto, un "testimonial" dell'oggetto della nostra indagine. Vista la grande importanza e i numerosi contributi dati all'arte della distillazione dal mondo arabo, una posizione di rilievo è certamente assunta dalle figure di Avicenna e Rhazes.

AVICENNA
Abou Ibn Sina, più noto in occidente come Avicenna, fu un medico, filosofo e scienziato persiano, e visse tra il 980 e il 1037. È senza dubbio una delle figure più note del mondo islamico, tanto da essere considerato, per le sue opere in campo medico, come "padre della medicina moderna", mentre lo storico George Sarton lo definisce come "uno degli scienziati più famosi di tutti i tempi". Il vastissimo patrimonio culturale di Avicenna consta di oltre 100 saggi, i quali, oltre che di medicina, trattano di filosofia, fisica e soprattutto chimica: Avicenna infatti dedicò molto del suo tempo allo studio approfondito della distillazione e in particolare fu il primo a descrivere accuratamente il sistema della distillazione in corrente di vapore, sfruttandolo per l'estrazione di oli essenziali. Avicenna fu inoltre tra i primi pensatori moderni ad osteggiare apertamente l'alchimia, di cui criticò la teoria riguardante la trasmutazione delle sostanze.

RHAZES
Da un oppositore dell'alchimia quale Avicenna, passiamo per par condicio ad un vero e proprio ammiratore della disciplina: Abou al Razi, più noto con il nome di Rhazes, fu un medico, filosofo e scienziato persiano, e visse tra l'854 e il 930. Anche Rhazes, come successivamente farà Avicenna, diede un grandissimo apporto alla medicina, contribuendo a stabilire l'importanza della scuola medica araba in tutto il Medio-Oriente e nel bacino del Mediterraneo.
Come detto, Rhazes si confronta con la distillazione soprattutto grazie alla pratica alchemica, di cui è un assiduo sostenitore, data la sua convinzione circa la possibilità di trasmutare i metalli leggeri. A Rhazes dobbiamo inoltre la scoperta dell'acido solforico, che ottenne per distillazione a secco di solfato ferroso e solfato di rame.

Domenico Orsino

Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Avicenna
https://it.wikipedia.org/wiki/Rhazes

Step #15 - Nel Novecento (2/2)

La storia del distillare e della distillazione nel XX secolo non si ferma alle innovazioni di Savalle nell'ambito della produzione di alcolici: uno degli eventi di maggiore rilevanza nella storia della tecnologia di questo periodo è lo sviluppo su vasta scala dell'industria petrolifera.
La grande diffusione all'inizio del '900 del motore a combustione interna fece schizzare alle stelle la richiesta di petrolio e dei suoi prodotti di raffinazione. La lavorazione del greggio subì a sua volta una grande evoluzione, con l'utilizzo della distillazione frazionata, un processo in cui i componenti di una miscela sono separati a seconda della loro volatilità, il tutto nella cosiddetta torre di frazionamento, all'interno di vaste raffinerie.

Schema di funzionamento della torre di frazionamento

Nel corso di questo processo, il greggio liquido viene immesso alla base della torre e riscaldato alla temperatura di circa 350-400°C. Qui si trasforma in un miscuglio di gas che salgono verso l'alto, attraverso i camini dei piani di separazione. Durante la salita i gas raffreddano e si separano in base alla diversa temperatura di condensazione: gli idrocarburi più pesanti (ovvero con più carbonio) condensano subito, depositandosi nei piani inferiori della torre, e da questi possono essere ottenuti prodotti di basso pregio, come bitumi, lubrificanti e cere; gli idrocarburi più leggeri condensano a temperature più basse e di conseguenza si depositano nei piani più alti della torre, e da questi si ottengono prodotti come il gasolio, il cherosene e le benzine. Partendo dai prodotti petroliferi è inoltre possibile ricavare materiali e fibre sintetiche per fabbricare utensili di vario tipo e persino indumenti. Diventa facile intuire come lo sviluppo dell'industria petrolifera nel '900 abbia cambiato radicalmente il corso dell'economia mondiale.

Raffineria di petrolio in Kuwait

L'intero processo di raffinazione del petrolio è sinteticamente riassunto in questo video pubblicato su Youtube


Domenico Orsino

Step #15 - Nel Novecento (1/2)

Come abbiamo visto nei precedenti post, il Settecento e l'Ottocento costituiscono delle tappe fondamentali nello sviluppo del distillare e della distillazione. L'ondata di progresso culturale e tecnologico portata dalla Rivoluzione Industriale coinvolge inevitabilmente il protagonista del nostro blog: in questo periodo avviene infatti la diffusione di strumenti più moderni ed efficienti per lo svolgimento della pratica, come l'alambicco continuo progettato da Edoardo Adam. Tutto ciò consente di portare la distillazione in una dimensione totalmente nuova. Ulteriori innovazioni si hanno nel '900: fino alla fine del XIX secolo, la pratica è contraddistinta da un carattere decisamente artigianale; all'inizio del XX secolo la tecnica della distillazione incontra un ulteriore step evolutivo, con la diffusione degli apparecchi continui a colonna del parigino Savalle.

Catalogo del 1908 dell'Ancienne Maison SAVALLE

Brevettato negli Stati Uniti nel 1868, il prototipo ideato da Savalle è concettualmente alla base di tutti gli apparecchi che seguiranno ed è composto essenzialmente da una serie di tronconi sovrapposti che costituiscono ciascuno un piccolo alambicco. Ogni troncone è formato da una cassa metallica, cilindrica o rettangolare, il cui fondo è provvisto di due aperture: una centrale permette ai vapori di salire nell'apparecchio, mentre una laterale assicura lo scolo del liquido. Il riscaldamento è garantito da un generatore di vapore con regolatore. In questo apparecchio i vapori che escono dal riscaldatore passano in un secondo frangi schiuma dopo l'esaurimento del liquido della colonna. Le schiume tornano successivamente nella colonna e i vapori di alcool vanno al refrigeratore. Il liquido da distillare subisce dunque nella colonna un esaurimento metodico per mezzo del vapore acqueo, fornendo in tal modo una resa in alcool molto considerevole, e con un notevole risparmio di combustibile.
Lo sviluppo e la diffusione di questo alambicco, capace di lavorare continuamente e a basso costo, costituisce la nascita della grande produzione industriale di distillati, a discapito, come anticipato, dei produttori artigianali.

Rappresentazione dell'apparecchio di Savalle

Domenico Orsino

sabato 9 maggio 2020

Distillati in Italia e nel mondo

La distillazione è oggigiorno un processo conosciuto e diffuso in tutto il mondo: in moltissime nazioni è ormai possible incontrare uno o più distillati "di bandiera", caratterizzati da nomi famosi che rievocano un passato ricco di leggende. In Italia, paese con una grande tradizione in questo settore, il distillato più importante è senza dubbio l'acquavite di vinaccia, più noto con il nome di grappa. Altro paese caratterizzato da una grande tradizione nel distillare è la Francia, dove sono molto diffusi i distillati di vino come cognac e armagnac. In Irlanda e Scozia è invece possibile incontrare il più famoso distillato di cereali, il whisky, mentre Russia e Polonia dividono la paternità della famosissima vodka, ricavata dalla distillazione di cereali come segale e frumento. Il gin, di origine olandese ma ormai patrimonio delle distillerie inglesi, è un distillato di cereali aromatizzato con altri ingredienti scelti dal produttore. I distillati trovano ampia diffusione anche nel continente americano. Estremamente noto e apprezzato è il rhum, ottenuto dalla canna da zucchero e originario della regione dei Caraibi. Sempre dalla canna da zucchero è ottenuto il cachaca, distillato tipico brasiliano. Del Messico sono invece originari due famosi distillati del succo di agave, la tequila e il mescal. In Asia sono molto diffusi i distillati di riso come il choum, prodotto principalmente in Cina e Vietnam.


mercoledì 6 maggio 2020

Step #14 - Nell'Ottocento (2/2)

La storia del distillare e della distillazione nell'Ottocento non si ferma tuttavia alla produzione degli alcolici: il XIX secolo è anche caratterizzato dalla nascita di uno dei settori più importanti a livello economico e produttivo, ovvero l'industria petrolifera. Il primo pozzo petrolifero del mondo nasce infatti a Titusville, Pennsylvania, nel 1859 ad opera di Edwin Drake e, intuita ben presto l'enorme potenzialità del petrolio, nei due anni successivi sono oltre 300 i nuovi pozzi realizzati, mentre nel 1870 nasce la prima grande compagnia petrolifera del mondo, la Standard Oil di J.D. Rockefeller.

Il primo pozzo petrolifero del mondo a Titusville

Negli anni '60 dell'Ottocento avviene dunque la comparsa delle prime rudimentali raffinerie, in cui il petrolio, che allo stato greggio non si presta ad utilizzi pratici, viene distillato. Inizialmente, il principale prodotto derivato dalla distillazione del petrolio è il cherosene, che sostituisce l'olio di balena fino ad allora utilizzato per alimentare le lampade. Questo prodotto riscuote un rapido successo, essendo dotato di un potere calorifico maggiore del carbone ed essendo più semplice da trasportare rispetto al gas. Ciononostante, il carbone rimarrà il principale combustibile utilizzato almeno fino all'inizio del XX secolo, quando lo sviluppo dei motori a combustione interna porterà all'aumento della richiesta e dell'utilizzo di petrolio, oltre che al miglioramento della tecnica e degli strumenti utilizzati per la sua distillazione.

Domenico Orsino

Step #14 - Nell'Ottocento (1/2)

Dopo aver trattato, nel precedente post, gli eventi di maggior importanza per il distillare e la distillazione del XVIII secolo, proseguiamo analizzando gli avvenimenti chiave della storia della tecnologia dell'Ottocento che vedono come protagonista l'attore principale del nostro blog. Come abbiamo visto, il Settecento, sotto la spinta della Rivoluzione Industriale, è un periodo di grandissime innovazioni dal punto di vista tecnologico, e anche per quanto riguarda la distillazione si annoverano numerose invenzioni volte a perfezionare lo svolgimento della pratica. Il XIX secolo è a propria volta un periodo di ulteriore sviluppo e soprattutto di assestamento per tutte le innovazioni che la Rivoluzione Industriale ha portato con sé. Per quanto riguarda la distillazione degli alcolici, si ha in questo periodo l'avvento e la diffusione degli alambicchi continui, ad opera dell'inventore Edoardo Adam. Fino a quel momento infatti, gli alambicchi presentavano il grave inconveniente di non funzionare in modo continuo, fornendo in un primo momento un liquido molto acquoso che per essere trasformato in acquavite doveva essere nuovamente distillato. Adam s'ingegnò per ovviare a questo problema costruendo un apparecchio che applicava il principio delle bocce lavatrici di Woolf. L'alambicco di Adam era dunque costituito da tanti vasi ovoidali di diverse dimensioni, che si riempivano a mano a mano che le sostanze meno volatili condensavano, mentre le parti più volatili, vale a dire i vapori di alcool quasi puro, venivano infine a condensarsi in una serpentina immersa in un recipiente. Ma la più grande innovazione relativa a tale apparecchio fu l'utilizzo di una serranda idraulica che consentiva un nuovo riempimento della sostanza da distillare ogni qual volta questa si esauriva nella caldaia. Le invenzioni di Edoardo Adam aprirono dunque la strada alla distillazione continua industriale, con la possibilità di estrarre moltissimo alcool in tempi decisamente ridotti rispetto al passato.

Esemplare di "alambicco continuo" di Adam

Domenico Orsino


Step #13 - Nel Settecento

Proseguendo il percorso intrapreso nei precedenti post circa la storia del distillare e della distillazione, analizziamo gli eventi cardine della storia della tecnologia del Settecento che vedono come protagonista l'attore principale del nostro blog. Senza alcun dubbio, l'avvenimento di maggior rilevanza storica di tutto il XVIII secolo è la Rivoluzione Industriale, un processo di industrializzazione ed evoluzione economica iniziato intorno al 1760 in Inghilterra con l'invenzione del motore a vapore, e che ha portato all'uso generalizzato di macchine per la produzione e di nuove fonti energetiche, come i combustibili fossili, il tutto favorito da una forte innovazione tecnologica e da profondi cambiamenti di natura socio-culturale. Tale ondata di sviluppo e cambiamenti ha investito ogni ambito della tecnica relativo alla produzione di beni, e naturalmente anche la distillazione: risale infatti al periodo della Rivoluzione Industriale l'invenzione, da parte del parigino Deroy, dell'alambicco a vapore, un alambicco capace di sfruttare per il riscaldamento la corrente di vapore inviata da un generatore verso una caldaia a doppio fondo. Deroy inoltre aggiunse al suo nuovo dispositivo la lente di rettificazione, uno strumento posto direttamente sul capitello utilizzato per ottenere acquaviti più alcoliche riducendo al massimo la presenza di impurità. Questa serie di accorgimenti ha permesso di distillare più dolcemente la materia prima, ottenendo sostanze di maggior pregio. La distillazione a vapore è utilizzata tutt'oggi, soprattutto per la produzione di alcolici pregevoli, come ad esempio la grappa: basti pensare che il 90% della grappa prodotta è distillata a vapore.

Manifesto esplicativo dell'alambicco di Deroy

Domenico Orsino

Riferimenti

domenica 3 maggio 2020

La migliore distilleria del mondo

In uno dei momenti più difficili dal punto di vista economico e sociale della storia del nostro Paese, uno dei segnali più incoraggianti arriva dal mondo della distillazione: la Distilleria Nonino infatti, come riportato dal quotidiano la Repubblica, è stata insignita il 27 gennaio 2020 del premio di "Distiller of the year 2019" durante lo svolgimento del prestigioso Wine Enthusiast Star Awards, il più importante premio internazionale di Wine&Spirits. Nonino diventa inoltre il primo brand produttore di grappa ad aggiudicarsi il premio, e tra le motivazioni di tale riconoscimento è sottolineata la visione rivoluzionaria con cui l'azienda ha ridisegnato un distillato tradizionale per l'età contemporanea. Tutto ciò costituisce un omaggio alla grandezza del made in Italy ed evidenzia il momento d'oro vissuto dalla grappa italiana, anche grazie a eventi come "la Notte degli Alambicchi" in Trentino e "Distillerie aperte" nella zona di Bassano, che stanno avvicinando il grande pubblico a questo prodotto e soprattutto al mondo della distillazione.

Manifesto pubblicitario di Distilleria Nonino

Domenico Orsino

giovedì 30 aprile 2020

Step #12 - Nel Medioevo e nell'Età Moderna

Dopo aver parlato di attualità nell'ultimo post, ci tuffiamo nuovamente sulla storia del distillare e della distillazione, riprendendo il percorso intrapreso nello sviluppo dello step #08 e analizzando in questo caso la presenza del protagonista del nostro blog nella storia della tecnologia del periodo medioevale e moderno, focalizzando la nostra attenzione sul periodo compreso tra il 500 e il 1600.
Come abbiamo visto, lo sviluppo e il perfezionamento della tecnica della distillazione in Età Antica è appannaggio dei Romani ma soprattutto degli Arabi, e nel medioevo si continua su questa falsariga: con la caduta dell'Impero Romano, gli Arabi ritrovano nuova vitalità e un forte impulso espansionistico, dettato anche dalla comparsa sulla scena di Maometto, figura di inestimabile valore per la cultura araba, tra la fine del 500 e l'inizio del 600. Sotto la guida del successore di Maometto, il califfo Omar, gli Arabi penetrarono con forza in Persia e nord Africa, ampliando l'orizzonte delle loro conoscenze e alimentando la loro sete di sapere, cosa che in Europa, a causa delle numerose vicissitudini dovute alla caduta del dominio romano, era al momento sopita. Tutto ciò fece proprio degli Arabi il popolo più colto dell'epoca e naturalmente influì anche sullo sviluppo della distillazione: la metodologia e l'alambicco, che in questo periodo assume forme piuttosto fantasiose, furono perfezionati e a cavallo tra l'VIII e il IX secolo l'arabo Giabir al-Sufi aveva classificato due tecniche di distillazione, una con l'utilizzo del fuoco (per ascensum) e l'altra senza riscaldamento con l'utilizzo di appositi filtri, approfondendo inoltre la distillazione dell'aceto. Tra il X e XI secolo assumono grande rilievo le figure dei medici persiani Avicenna, che descrive e sfrutta per l'estrazione di oli essenziali il processo della distillazione in corrente di vapore (un processo nel quale è aggiunto vapore d'acqua alla colonna di distillazione in modo da abbassare il punto di ebollizione delle sostanza da distillare), e Rhazes, a cui dobbiamo la scoperta dell'acido solforico (per distillazione a secco di solfato ferroso e solfato di rame) e diversi studi riconducibili alla pratica alchemica, un antico sistema filosofico espresso attraverso il linguaggio di svariate discipline come la fisica, la medicina e la chimica (tramite la distillazione appunto), che aveva come obiettivo la conquista dell'onniscienza, la creazione della "panacea universale"(scoperta dell'elisir della vita eterna) e la trasmutazione delle sostanze per la ricerca della pietra filosofale, ovvero la sostanza capace di risanare la corruzione della materia.

Frontespizio del Libro sulla Medicina di Rhazes


In Europa il grande sviluppo della distillazione avviene nell'ultimo periodo dell'Alto Medioevo, anche grazie al contributo della Scuola Medica Salernitana (Salerno), prima istituzione medica del continente europeo, la cui posizione al centro del Mediterraneo ha favorito l'afflusso della cultura araba e greco-bizantina. In questo periodo si diffonde inoltre la versione moderna dell'alambicco, pressoché identico a quello utilizzato oggigiorno, e che grazie ad alcuni miglioramenti nelle componenti dedicate alla condensazione ha permesso di fare ulteriori passi in avanti nello svolgimento della pratica, in particolare per quanto riguarda l'ottenimento dell'alcool in diversi gradi di purezza.


All'inizio del Rinascimento la pratica della distillazione ha ormai raggiunto il massimo sviluppo e vengono definite le forme tradizionali del processo; questo può avvenire:
1) per ascensum; nel quale l'alambicco è riscaldato in basso producendo la salita verticale dei vapori, che si condensano nel capitello;
2) per discensum; nel quale l'alambicco è riscaldato nella parte superiore;
3) per latus, nel quale i vapori escono lateralmente.
Nel 1445 l'invenzione della stampa a caratteri mobili segna un momento di fondamentale importanza per la diffusione della cultura e delle conoscenze, e la distillazione non fa eccezione: sono innumerevoli i trattati che vengono diffusi in questo periodo e si ricordano principalmente quelli di Moyse Charas, che nella sua Pharmacopée Royale fornì un'abbondante iconografia di apparecchiature distillatorie, e di Philipp Jakob Sachs, che si dedicò a studi approfonditi sull'alcool.
Da questo momento in avanti si sviluppa dunque un approccio più scientifico e tecnico alla distillazione, così come per molte altre pratiche.

Domenico Orsino

sabato 25 aprile 2020

Step #11 - Nella pandemia

Il 2020 verrà senza dubbio ricordato come l'anno in cui l'Italia e il mondo intero si sono dovuti arrendere alle restrizioni dovute alla pandemia del COVID-19, iniziando a lottare contro un nemico pericoloso e invisibile. Tanti i risvolti negativi sulla vita delle persone, come il distanziamento sociale, che ha costretto alla lontananza parenti e amici, la chiusura di molte attività produttive ed economiche, che ha comportato la perdita di molti introiti e di numerosi posti di lavoro, e naturalmente la perdita a causa del virus di molte persone care. Alla data simbolica del 25 aprile, una delle ricorrenze più importanti per la nostra identità nazionale, sono quasi 200000 i casi totali dall'inizio della pandemia, con oltre 26000 deceduti. In un simile contesto ogni aspetto della vita quotidiana è stato riadattato alle norme diramate per evitare la diffusione del virus, e si è dunque iniziato a parlare di smart working, didattica a distanza e code per fare anche semplicemente la spesa al supermercato. In una situazione di questo tipo ha trovato una posizione di un certo rilievo il protagonista del nostro blog, ovvero il distillare e la distillazione: tale processo infatti è alla base della produzione dell'alcool etilico, comunemente utilizzato come disinfettante in ambito domestico, che con la diffusione del nuovo coronavirus ha trovato un vastissimo impiego e viene utilizzato in grandi dosi per la sanificazione di strutture e mezzi che in questo periodo così complicato continuano ad essere operati per garantire al Paese la possibilità di guardare al futuro. Tutto ciò ha portato anche il Ministero della Salute a pubblicare sul proprio sito web un articolo, consultabile al seguente link, contenente tutte le informazioni necessarie sull'utilizzo di questo importantissimo derivato della distillazione. Possiamo dunque constatare come il processo della distillazione sia rimasto di vitale importanza per l'uomo, anche in un momento di difficoltà come quello che stiamo affrontando.


Alcool etilico

Domenico Orsino

venerdì 17 aprile 2020

Step #10 - Nel cinema

Come abbiamo potuto appurare nei precedenti post, il verbo distillare e in generale la distillazione trovano un ampio utilizzo anche in contesti che esulano dal campo prettamente tecnologico e scientifico: il soggetto del nostro blog compare infatti negli ambiti più svariati, dalla letteratura alla poesia, dalla mitologia alla pittura. Andiamo in questo caso ad analizzare la presenza dell'azione oggetto della nostra indagine nel mondo del cinema, prendendo come esempio Lawless, pellicola risalente al 2012 del regista australiano John Hillcoat.

Locandina del film Lawless (2012)

In questo film, ispirato ad una storia vera, la distillazione ricopre un ruolo pressoché centrale: nella Virginia dei primi anni del proibizionismo, i tre fratelli Bondurant, protagonisti della vicenda, distillano e vendono clandestinamente alcolici per provare a sbarcare il lunario. Al seguente link è possibile consultare la scheda con tutte le informazioni riguardanti la produzione cinematografica, oltre che il trailer italiano.

Domenico Orsino

giovedì 16 aprile 2020

venerdì 10 aprile 2020

Step #08 - Nell'Età Antica

Dopo aver affrontato l'utilizzo del distillare e della distillazione in poesia e letteratura nei precedenti post, analizziamo la presenza del soggetto del nostro blog nel mondo antico, e dunque dagli albori della disciplina sino al 500 d.C. circa.
Come abbiamo già detto, la distillazione è una pratica antichissima, e di conseguenza le notizie riguardanti le sue origini sono piuttosto lacunose e imprecise. Ad ogni modo siamo in grado di affermare che la nascita di tale pratica si colloca orientativamente intorno al 4000 a.C.: secondo Sinesio di Cirene infatti, gli Egizi usavano distillare il vino e il sidro per ricavare altre bevande alcoliche, come liquori e acquaviti. In Cina invece, intorno al 2000 a.C., venne ideato un primordiale apparato per la distillazione del mercurio ed era inoltre comune distillare diverse piante officinali, in modo da ottenere essenze e profumi, utilizzati principalmente dalle classi sociali più ricche. Tuttavia è soprattutto agli Arabi che si deve la grande diffusione intorno al VI secolo a.C. della distillazione e degli strumenti per praticarla, in particolare dell'alambicco, che prende il nome dalla parola al-ambiq, che in arabo significa proprio distillare. Tale apparecchio era ed è tuttora costituito in generale da una caldaia, nella quale avviene il riscaldamento della sostanza da distillare, e da un capitello, che canalizza a sua volta i vapori verso il refrigeratore, dove avviene la condensazione di questi ultimi. In principio gli alambicchi sono comunque degli strumenti dalle caratteristiche decisamente primordiali, il cui perfezionamento richiederà molti secoli di studi e diverse innovazioni. Sono sempre gli Arabi ad introdurre la distillazione in Italia e precisamente in Sicilia, da dove tale pratica si diffonde nel resto della penisola. Ed è proprio in questo modo che i Romani, che costituiscono la più importante civiltà del periodo, entrano a contatto con il mondo della distillazione, iniziando a produrre in modo massiccio bevande alcoliche, accantonando parzialmente la produzione di sostanze terapeutiche, che costituivano i principali distillati nel mondo arabo e medio-orientale. Ad ogni modo, i Romani riescono nell'intento di perfezionare la distillazione e ottimizzare l'alambicco, che vedrà comunque il suo definitivo sviluppo solo qualche secolo più tardi, garantendo la diffusione di questo processo nei loro possedimenti e in tutto il resto del mondo conosciuto.


Raffigurazione di alambicchi tratta da un manoscritto greco

Domenico Orsino

lunedì 6 aprile 2020

Step #07 - Nella poesia

Nel corso degli ultimi articoli pubblicati, abbiamo approfondito in modo meticoloso e dettagliato la conoscenza del verbo distillare e della distillazione: abbiamo scoperto la sua grande importanza in campo tecnologico, la sua versatilità in ambito linguistico e il suo vasto utilizzo in mitologia e in letteratura. Andiamo ora ad individuare la presenza del "protagonista" del nostro blog nella poesia, facendo riferimento ad un'opera che non ha certo bisogno di presentazioni: la Divina Commedia di Dante Alighieri. E in tale contesto il lemma distillare non occupa una posizione di secondo piano, bensì una di indescrivibile rilievo: Dante ne fa infatti utilizzo nei versi che compongono il canto conclusivo del suo poema, il 33° del Paradiso. Lì dove necessita di parole dal grande impatto emotivo per porre degnamente fine ad un'opera destinata a vivere in eterno come patrimonio di inestimabile valore della cultura dell'uomo, il poeta fiorentino sceglie il "nostro caro" distillare. 

  Qual è colui che sognando vede,
che dopo'l sogno la passione impressa
rimane, e l'altro a la mente non riede,
  
  cotal son io, ché quasi tutta cessa
mia visione, e ancor mi distilla
nel core il dolce che nacque da essa

(Divina Commedia, Paradiso, Canto XXXIII, vv. 58-63)

Domenico Orsino

giovedì 2 aprile 2020

Step #06 - Nella letteratura

Come abbiamo visto nei precedenti post, il verbo distillare e in generale la distillazione hanno da sempre trovato ampio spazio nella cultura umana, e la letteratura non fa di certo eccezione: sono infatti numerose le opere letterarie e le narrazioni nelle quali figura il soggetto del nostro blog, a partire dall'antichità fino ad arrivare ai giorni nostri. Un interessante esempio consiste nella fiaba dello scrittore danese Hans Christian Andersen, intitolata "Il vento racconta di Valdemar Daae e delle sue figlie", che narra dell'alchimista e nobiluomo Valdemar Daae e dei suoi laboriosi e vani tentativi di produrre dell'oro tramite l'alchimia, processo di antichissima origine che prevede anche il ricorso alla distillazione; ne riportiamo in seguito un estratto:

"...Anna Dorothea, il giacinto pallido, soltanto una bambina di quattordici anni, era silenziosa e pensierosa; i grandi occhi blu come l’acqua sembravano pieni di pensieri, ma sulla bocca vi era un sorriso da bambina, non riuscivo a soffiarlo via, e non volevo nemmeno farlo. La incontrai nel giardino, sulla strada infossata e sul campo della proprietà, ella coglieva erbe e fiori, quelle che sapeva che potevano servire a suo padre per le bevande e le gocce, sapeva distillare; Valdemar Daae era orgoglioso e borioso, ma anche informato e sapeva tante cose; lo notavano bene, ne mormoravano; nel suo camino c’era il fuoco acceso anche d’estate; la porta della camera era chiusa; prendeva sempre più sostanza man mano che passavano i giorni e le notti, ma non ne parlava molto; bisogna esplorare le forze della natura in silenzio, presto avrebbe senz’altro scoperto la cosa suprema: l’oro rosso. Per questo il camino fumava, per questo crepitava e vampava! sì, c’ero anch’io!” raccontò il Vento, “lasciamo passare! lasciamo passare! cantavo attraverso il comignolo. Finirà col diventare fumo, puzzo, brace e cenere! Finirai bruciato tu stesso! ffu-u-o-ri! scomparire! scomparire! ma Valdemar Daae non lasciò che passasse! I meravigliosi cavalli nella stalla, dove erano andati a finire? la vecchia argenteria e gli oggetti d’oro negli armadi e nelle camerette, le mucche nei campi, i beni e la proprietà? – eh sì, potevano essere fusi! fusi nel crogiolo; eppure non se ne sarebbe ricavato l’oro..."

 un'anteprima del racconto è disponibile al seguente link.


Copertina de "Le Fiabe" di Hans Christian Andersen

Restando in ambito letterario, nei confronti del distillare e della distillazione, risultano altrettanto intriganti le parole di Primo Levi, uno dei più importanti scrittori della letteratura italiana e mondiale del '900:

"Distillare è bello. Prima di tutto, perché è un mestiere lento, filosofico e silenzioso, che ti occupa ma ti lascia tempo di pensare ad altro, un po' come l'andare in bicicletta. Poi, perché comporta una metamorfosi: da liquido a vapore (invisibile), e da questo nuovamente a liquido; ma in questo doppio cammino, all'in su ed all'in giù, si raggiunge la purezza, condizione ambigua ed affascinante, che parte dalla chimica ed arriva molto lontano. E finalmente, quando ti accingi a distillare, acquisti la consapevolezza di ripetere un rito ormai consacrato dai secoli, quasi un atto religioso, in cui da una materia imperfetta ottieni l'essenza, l'«usìa”, lo spirito, ed in primo luogo l'alcool, che rallegra l'animo e riscalda il cuore." 


Domenico Orsino

mercoledì 1 aprile 2020

Step #05 - Nella pubblicità

Viviamo in un mondo sommerso dalla pubblicità: dai cartelloni in strada sino agli spot televisivi e radiofonici, nulla è ormai esente dai messaggi pubblicitari, e naturalmente il verbo distillare e la distillazione in generale non fanno alcun tipo di eccezione. Andiamo dunque ad analizzare la presenza del "protagonista" del nostro blog all'interno dei messaggi promozionali, prendendo come esempio quanto riportato da James Magazine riguardo l'assenzio "Mia Favola" prodotto dalle distillerie Berta. Come abbiamo visto nei precedenti post, il legame tra la distillazione e il mondo mitologico è inscindibile, e anche nel caso di questo spot pubblicitario l'azione tecnica tipica della distillazione diventa il tema centrale del messaggio in termini mitologici: viene infatti narrata una leggenda avente come protagonista una fata che, in possesso di un elisir segreto, amava produrre il suo assenzio praticando la distillazione con strumenti primordiali, come un cucchiaio e una fontana d'acqua fredda, riuscendo in ogni modo a creare un prodotto "da favola".
Manifesto pubblicitario delle Distillerie Berta

Domenico Orsino



martedì 31 marzo 2020

Step #04 - Nella mitologia

Abbiamo già abbondantemente parlato dell'importanza del verbo distillare e della distillazione nell'odierno ambito chimico-ingegneristico. Tale processo è, sia in termini filosofici che pratici, di vitale importanza per la nostra disciplina, ma non solo: la distillazione è coinvolta da ben seimila (!) anni nella vita dell'uomo, che ha subito capito la rilevanza di questa pratica, provvedendo al suo costante miglioramento e alla trasmissione delle conoscenze acquisite ai posteri, anche tramite l'utilizzo della mitologia. Ed è proprio su quest'ultimo aspetto che ci concentriamo: il ruolo del "protagonista" del nostro blog nei racconti mitologici dell'antichità.
Per fare ciò parliamo dell'idromele, la bevanda alcolica più antica del mondo, derivato della fermentazione e successiva distillazione del miele, di cui abbiamo notizie dall'antico Egitto, dall'antica Grecia e soprattutto dalla Scandinavia vichinga. Infatti è proprio nell'arcaica cultura scandinava che l'idromele assume un inestimabile valore, tanto da essere presentato nella mitologia come il "nettare degli dei", nonché come la bevanda preferita del dio Odino, divinità principale della cultura norrena, e di tutti gli Asi, considerati i signori assoluti dei cieli. La tradizione nordica vuole che due nani abbiano ucciso il vate Kvasir, l'essere più saggio mai esistito, per ricavare dal suo sangue l'idromele appunto, bevanda capace di dare saggezza e conoscenza.

Idromele

 Domenico Orsino

Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Idromele

mercoledì 25 marzo 2020

Step #03


Domenico Orsino

Step #02 - Una storia del distillare

Dopo aver rotto il ghiaccio e analizzato le caratteristiche tecniche e formali del verbo distillare nei precedenti post, ci apprestiamo a trattare nel dettaglio le vicende che portarono alla sua nascita come parola di uso comune, questa volta da un punto di vista prettamente storico. Abbiamo già oltremodo parlato dell'origine latina del verbo distillare, origine che la traduzione italiana condivide con la traduzione spagnola, francese, portoghese e di altre lingue del ceppo indo-europeo; ma come nasce effettivamente tale verbo nell'Antica Roma? Come ha fatto ad entrare nel lessico dei Romani e degli abitanti dei loro possedimenti, diventando poi di fatto una delle parole più importanti dell'ambito ingegneristico? La realtà è che è difficile stabilirlo con esattezza: sono innumerevoli i termini coniati dai latini che abbiamo ricevuto in eredità, ma non per tutti è possibile delineare un'origine chiara e ben definita. Esiste ad ogni modo un'antica leggenda della mitologia romana che nel caso in questione sembra contenere tutte le risposte ai nostri interrogativi...

La vicenda ha come protagonista Nettuno, dio del mare e degli esseri che lo abitano, che adirato con la moglie Salacia, dea del mare calmo, decise di stravolgere per un giorno il naturale equilibrio dell'oceano, dividendolo in innumerevoli gocce d'acqua, tenute a distanza l'una dall'altra. Due gocce, che non avevano alcuna intenzione di separarsi, osarono sfidare la potente divinità, che mosso dalla sua irrefrenabile ira prese un provvedimento crudele e drastico: decise di dividere le due gocce non solo per un giorno, ma per l'eternità. Per fare ciò stabilì che una delle due sarebbe rimasta nell'oceano, mentre l'altra sarebbe stata trasformata in vapore, in modo che le due non potessero più incontrarsi, decidendo dunque di distillare le due gocce, termine che di conseguenza nasce dall'unione delle parole latine principali di questo mito, distineo ("separare") e stilla ("gocciola"), e che descrive adeguatamente il vero e proprio processo della distillazione.

Rappresentazione scultorea del dio Nettuno


Domenico Orsino



martedì 24 marzo 2020

Step #01 bis - Nel resto del mondo

La nostra prima analisi del verbo distillare prosegue con la sua traduzione in alcune lingue straniere, quali l'inglese, il francese e lo spagnolo, prestando ancora una volta attenzione alla natura storico-etimologica del termine studiato:
  • Inglese : to distill
  • Francese : distillent
  • Spagnolo : destile
  • Portoghese : destilar
  • Tedesco : destillieren
Anche nei casi appena elencati, l'etimologia ci riconduce inevitabilmente alla lingua latina, in particolare al termine distillāre, a sua volta derivato da stĭlla  ("gocciola"). È dunque ulteriormente possibile sottolineare la grandissima importanza della lingua latina e della civiltà Romana nell'ambito della cultura europea, che ha ereditato proprio dall'Antica Roma moltissimi termini, in particolare nell'ambito tecnico e ingegneristico, e dunque l'ambito cui facciamo maggiormente riferimento nel nostro blog. Inoltre, tutto ciò ci permette di evidenziare una volta di più la differenza tra le due più grandi civiltà europee del mondo antico, quella Greca e quella Romana appunto: il patrimonio dell'antica cultura ellenica è in gran parte riconducibile alla filosofia, di cui la Grecia è stata indubbiamente la culla e dalla quale questa disciplina si è poi diffusa in tutto il mondo conosciuto; i Romani dal canto loro hanno fatto della tecnologia il loro punto di forza, con innovazioni che hanno loro permesso di costituire un dominio sterminato e ineguagliabile, destinato a durare per secoli.

Domenico Orsino

sabato 21 marzo 2020

Step #01 - Introduzione

Benvenuti a tutti i lettori in questo blog dedicato al verbo distillare, senza dubbio molto conosciuto e utilizzato oggigiorno, soprattutto in ambito ingegneristico e chimico. In questo primo post andiamo dunque ad analizzare la sua definizione rigorosa e la sua etimologia dal dizionario della lingua italiana*, oltre che il suo utilizzo nella vita di tutti i giorni.

Kit da laboratorio per la distillazione

Distillare

[di-stil-là-re] v.intr

Etimologia: ← dal lat. distillāre (o destillāre), comp. di dis- ‘dis-’ (o - "de-") e stillāre ("gocciolare"), deriv. di stĭlla  ("gocciola"). Uscire o mandar fuori a stille o gocce. Di seguito riportiamo nel dettaglio i differenti significati:
  • aus. avere
1. (chim.) sottoporre a distillazione, processo noto alle popolazioni medio-orientali già nel 4000 a. C. e che consiste nel separare diverse sostanze presenti in una miscela sfruttandone i differenti punti di ebollizione: distillare l’acqua | ottenere per distillazione: distillare un liquore, un profumo
2. estrarre, cavare, ottenere: distillare le sensazioni più sottili
3. (non com.) versare a gocce: il pino distilla la resina 
  • aus. essere
(non com.) colare a gocce: dal tronco distilla un umore

Come si può notare da una prima analisi, il verbo che stiamo affrontando è caratterizzato da un significato molto forte: "estrarre", "ottenere" sono solo alcuni dei sinonimi relativi al nostro caso, e che molto dicono sull'accezione del verbo "distillare". Ci troviamo sicuramente di fronte ad uno dei termini principali e più rilevanti di tutto l'ambito ingegneristico, che ha da sempre incentrato i propri studi al conseguimento di qualcosa di importante, di un risultato. L'ingegnere è, sin dagli albori della disciplina, colui in grado di raggiungere vette mai scalate prima e perseguire obiettivi al di là di ogni immaginazione. E per fare ciò ha bisogno di ottenere il massimo da ogni componente oggetto dei suoi studi, di "distillare" dal suo lavoro qualcosa di mai visto prima, di innovativo e rivoluzionario.
Dopo essere entrati in confidenza con il "protagonista" del blog, approfondiremo l'argomento nei prossimi post, entrando nel vivo di ogni sua possibile funzione e sfaccettatura.

A presto,

Domenico Orsino.

https://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=distillare 

Step #25 - Epilogo

Step dopo step, siamo giunti all'epilogo del nostro percorso all'interno del mondo del distillare , ed è dunque arrivato il momento ...